Accoglienza ed emergenza: vince la logica della cooperazione

Locandina Convegno 11 Maggio

Lecce, 11 giugno 2012 – Si è svolto a Lecce, nel suggestivo Auditorium del Monastero delle Benedettine, il Convegno-dibattito Regionale “Accoglienza ed Emergenza: due logiche a confronto”, organizzato dall’Associazione Integra Onlus, in collaborazione con il Parlamento della Legalità.

L’incontro, fortemente voluto da Klodiana çuka, Presidente di Integra Onlus, è stata l’occasione per un confronto partecipato tra Istituzioni, associazionismo e operatori sociali al fine di sottolineare l’importanza del “fare rete” con le organizzazioni che si occupano di assistenza e prima accoglienza ai migranti quale strumento fondamentale per creare un Paese multiculturale e in grado di offrire una speranza a chi diventa migrante.

Al tavolo di discussione hanno preso parte, per le Istituzioni, l’On. Alfredo Mantovano, già Sottosegretario al Ministero degli Interni, Don Francesco Romano del Centro Studi Parlamento della Legalità, Loredana Capone, Vice Presidente della Regione Puglia, Filomena D’Antini, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Lecce e Annino Gargano, Dirigente Divisione Immigrazione Questura di Lecce.

Opinione condivisa dai presenti è stata la necessità di affrontare il tema dell’accoglienza dei migranti secondo una prospettiva di integrazione culturale e di sostegno agli enti impegnati quotidianamente nella risoluzione di delicati problemi legati all’assistenza degli stranieri. Di fatto, lo Stato di Emergenza scadrà tra sei mesi e 1400 migranti resteranno intrappolati in una sorta di limbo burocratico, senza essere a conoscenza del loro destino.

Ad introdurre il dibattito Marco Renna, moderatore del convegno, che, con un breve excursus sulla storia dell’accoglienza in Puglia dagli anni ’90 ad oggi, ha messo a fuoco il carico di effetti generato dal processo di migrazione sul nostro territorio.

A seguire, i saluti della Presidente di Integra Onlus e l’intervento di Don Francesco Romano, del Centro Studi Parlamento della Legalità, che ha individuato un problema evidente nell’approccio multidisciplinare al tema in questione e ha fatto chiarezza, sostenendo che “anche se ci sono ragioni straordinarie che consigliano di “preferire alcuni piuttosto che altri”, non si possono trascurare in questo processo di scelta i criteri di trasparenza ed imparzialità che tengono chi governa all’interno di strade di legalità. Viceversa, queste norme verrebbero prima o poi (e più o meno vistosamente) violate e spianerebbero il cammino a prassi ingiuste prima e di corruzione e di violenza a seguire”. A tal fine, per poter applicare la nozione stessa di legalità, è necessario tener fede a tre principi fondamentali: il principio di identità, per comprendere bene quali ruoli vengono assegnati nel rispetto delle competenze specifiche che interessano ciascun individuo; il principio di sussidiarietà, utile per stabilire e distribuire al meglio ciò di cui deve occuparsi un ente; infine, il principio di responsabilità, che deve costituire la base della coscienza laica di ogni essere umano.

Loredana Capone, Vice Presidente della Regione Puglia, ha colto l’occasione per fare il punto sulle attività di supporto e sostegno agli immigrati compiute finora e ha sottolineato l’importanza di rendere partecipi i presenti al Convegno dell’operato svolto dagli enti e dalle Associazioni no profit. A partire dagli accordi presi durante la Conferenza Stato Regioni dello scorso 12 gennaio, si è fatta luce sugli incentivi che potrebbero offrire le politiche del lavoro e sulle corrette procedure adottate per l’inserimento dei lavoratori stranieri, per poi arrivare alla formulazione di tavoli tecnici deputati al regolamento, al monitoraggio e al lavoro. Nello specifico, la Regione Puglia intende incentivare tali indirizzi operativi nel settore dell’immigrazione attraverso la creazione di un modulo telematico che possa mettere in contatto diretto i soggetti che si occupano di accoglienza con le Istituzioni. In tal modo cresce il know how e, in parallelo, anche la comunità che ospita gli stranieri.

Qual è il modus operandi di un Ente di tutela? E quali sono le proposte da presentare per offrire esempi di buone prassi? Edmondo Papanice, Mediatore Interculturale della struttura di accoglienza dello Jonico Hotel di Castellaneta (Ta), ha illustrato con piena competenza ed esperienza nel settore il difficile cammino di Integra Onlus in qualità di Ente di tutela.

Nonostante l’incapacità di dare una risposta tempestiva e adeguata alle esigenze dei migranti, a causa di lungaggini burocratiche, abbia innescato diverse situazioni di disagio e di indigenza tra gli stessi e gli operatori, Integra come Ente di tutela si è mostrata capace di erogare numerosi servizi con efficienza ed eccezionale professionalità (basti pensare ai corsi per l’insegnamento della lingua italiana, all’orientamento e all’accompagnamento ai servizi socio-sanitari, all’inserimento socio-lavorativo, ai laboratori per il recupero di mestieri antichi e alla mediazione linguistico-culturale).”I mediatori di Integra” – aggiunge Papanice – hanno interagito non solo nell’offrire la copertura delle maggiori lingue parlate dagli ospiti ma, soprattutto, facendo da ponte tra le culture”, sottolineando così il ruolo indispensabile che occupano figure professionali di alto livello non ancora riconosciute dallo Stato.

L’avvocato Maria Mangiatordi è intervenuta nel vivo del dibattito e, partendo da un approccio psicologico alla problematica, ha illustrato proposte concrete attraverso una exit strategy, elaborata sulla base delle incertezze manifestate dagli enti locali e dagli stessi migranti sui lunghi tempi che segnano l’accoglienza: “Occorre cercare nuove strade giuridiche perché a livello nazionale il cammino intrapreso non è corretto, anche in vista dei successivi sbarchi. Bisogna rendersi conto che accogliere un migrante non è come accogliere un turista e, soprattutto, non è sufficiente stanziare finanziamenti dalla Comunità Europea lasciando la gestione totale dell’emergenza unicamente all’Italia”.

Dello stesso parere è stato l’On. Alfredo Mantovano, che ha evidenziato l’emergenza Nord Africa come un dato strutturale in quanto fenomeno iniziato un anno e mezzo fa e non ancora concluso. A ciò si aggiunga l’alta percentuale di migranti di origine afghana, non appartenenti al continente africano. Tutto questo impone un’organizzazione stabile delle risorse del nostro territorio e, sebbene l’Italia abbia dimostrato più di una volta di saper affrontare l’emergenza, è necessario “abbattere gli ostacoli formalistici e sollecitare una riconsiderazione d’insieme del problema della consistenza dei programmi SPRAR, della delicata questione dei minori non accompagnati e delle domande di asilo politico in tempi brevi”.

 

Egidio Carità, Responsabile della Protezione Civile, nonché Referente del Soggetto Attuatore della Regione Puglia, ha sottolineato il ruolo e i progressi svolti dall’ente in questi anni, fornendo un quadro dettagliato delle attività e dei servizi erogati dagli enti di tutela per far fronte all’Emergenza Nord Africa. In risposta a quanto affermato dall’On. Mantovano, Carità ha annunciato l’imminente predisposizione di un tavolo di discussione per l’accompagnamento dei minori, a cui farà seguito una convenzione dell’Anci per agevolare il flusso finanziario. È prossima, infine, la presentazione in rete di una chat elaborata per mettere in comunicazione diretta gli enti di tutela con le Istituzioni, in modo da snellire le attese burocratiche ed avere risposte concrete sulle problematiche poste in rilievo.

Il dibattito è proseguito con gli interventi di Annino Gargano, Dirigente della Divisione Immigrazione della Questura di Lecce, Filomena D’Antini Solero, Assessore alle Politiche Sociali e di Parità della Provincia di Lecce e Daniele Ferrocino, Portavoce del Forum Provinciale del Terzo Settore. Quest’ultimo, in particolare, dopo un breve riferimento ai dati statistici relativi alla situazione economica e sociale dei Paesi del Terzo Mondo, ha posto l’accento sull’importanza di compiere un seppur minimo sforzo da parte di tutta la collettività per affrontare ed eliminare il problema angoscioso della fame nel mondo.

In conclusione, Vincenzo Passaseo, Sindaco di Salve (Le), ha illustrato come, anche un piccolo comune, sia in grado di affrontare positivamente e con ottimi risultati il fenomeno dell’accoglienza grazie ad una stretta collaborazione d’intesa tra gli Enti di tutela e le istituzioni.

Dagli interventi è emersa l’importanza di coordinare e implementare le sinergie tra enti locali, Istituzioni e Soggetto Attuatore al fine di creare una società solidale fondata sul principio di sussidiarietà, che dia un’opportunità d’inserimento socio-lavorativo ai migranti considerandoli un valore aggiunto, una risorsa per il territorio ospitante.

A chiudere i lavori di una giornata ricca di spunti di riflessione e di nuove proposte da concretizzare, è stata la Presidente di Integra Onlus: “Se ognuno opera con coscienza” – ha concluso Klodiana çuka salutando e ringraziando i partecipanti al Convegno – “c’è un posto al sole per tutti, indistintamente dal colore della pelle, dal credo religioso o dallo schieramento politico”.

 

L’Ufficio Comunicazione