Convegno dell’INMP-NIHMP: Disparità di accesso di accesso alle cure

Si è svolto il 14 Giugno nell’Aula Magna G. De Benedictis del Policlinico di Bari, il Convegno dell’INMP-NIHMP: “Disparità di accesso di accesso alle cure: medici e associazioni insieme alla ricerca di nuovi modelli di assistenza per immigrati e indigenti.”

Al Convegno ha preso parte anche la Presidente di Integra Onlus, Klodiana Cuka, che lo scorso anno, il giorno 12 Giugno 2010, firmò un protocollo d’intesa con l’INMP (Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti ed il Contrasto delle Malattie della Povertà, diretta emanazione del Ministero della Salute) assieme alla Regione Puglia, Provincia di Lecce e Asl Lecce, al fine di realizzare congiuntamente azioni per la tutela del diritto alla salute ed integrità fisica delle popolazioni migranti a livello provinciale, regionale, nazionale ed europeo.

Nella giornata di Convegno a Bari, l’INMP ha presentato i risultati del Progetto “Unità Medico-Assistenziale itinerante per la diagnostica precoce delle patologie croniche nella popolazione indigente”, che ha visto la collaborazione delle istituzioni e associazioni locali (Università degli Studi di Bari, Arci Associazione, Micaela Onlus Associazione, Cooperativa Sociale CAPS-AREA 51, Cooperativa Sociale “Comunità Oasi S.Francesco”, Gruppo Lavoro Rifugiati Onlus , ASL Bari Distretto 7). L’obiettivo del progetto è stato quello di raccogliere dati relativi alla situazione socio-sanitaria di persone senza fissa dimore, migranti irregolari, al fine di promuovere la solidarietà da parte della comunità locale e creare un network tra strutture sanitarie pubbliche, associazioni di volontariato, istituti religiosi o laici, interessati al problema della povertà. “Occorre trovare un modello di servizio che serva a mantenere in buona salute le persone” – ha affermato durante il Convegno il Dott. G.Angarano, Coordinatore Scientifico dell’INMP. Tale modello dovrà essere applicato nel settore di accoglienza dei migranti e nel settore dei meno abbienti, che troppo spesso non usufruiscono del loro diritto alla salute a causa della mancata conoscenza dei propri diritti.

Durante il Convegno è stata più volte ribadita la necessità di partire da un presupposto di “povertà” che consenta di recuperare i valori di responsabilità e servizio per la persona attraverso la creazione di progetti uniti da un unico comune denominatore: l’integrazione. Solo con la creazione di punti d’incontro istituzionali e garantendo il rispetto della legalità e della persona, si eviteranno rischi deleteri tra cui, la “cultura del razzismo verso la povertà”.

Lo strumento utilizzato durante il progetto è stato il camper: vero e proprio ambulatorio medico di assistenza e prevenzione-promozione sanitaria, nonché osservatorio delle condizioni di salute delle popolazioni migranti. Lo staff medico che ha preso parte al progetto ha evidenziato la necessità di recarsi nei luoghi dove si trovano i cittadini immigrati e indigenti, nei loro tempi e nei loro modi, al fine di fornire informazioni. I luoghi principali in cui il camper ha svolto la sua attività sono stati la P.zza Umberto e la stazione di Bari. Le motivazioni principali con cui i pazienti si sono avvicinati al camper per richiedere assistenza sono state due: prelievo e visita di controllo.

Il bisogno di salute degli indigenti è stato largamente espresso nel progetto, assieme alle necessità di essere educati e indirizzati.

Il progetto realizzato dall’INMP ha fatto emergere sicuramente la presenza di criticità, ma è riuscito a promuovere delle buone prassi che occorre utilizzare e diffondere su tutto il territorio.

Una splendida occasione di riflessione la giornata di Convegno del 12 Giugno a Bari, a cui Integra Onlus non poteva mancare, coerentemente con la linea d’intervento perseguita in ogni sua azione, che unisce ai valori irrinunciabili di accoglienza, integrazione e diversità, la costante attenzione verso tutte le infinite voci che lanciano in una società in perenne mutamento, una richiesta accorata d’aiuto e solidarietà in nome della propria dignità umana.