Il 10 Maggio 2017, si è firmata, a Villanterio, (Provincia di Pavia): la “Convenzione fra il Comune e l’Associazione Integra Onlus

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Il 10 Maggio 2017, si è firmata, a Villanterio, (Provincia di Pavia): la “Convenzione fra il Comune e l’Associazione Integra Onlus,per la realizzazione del Progetto denominato di accoglienza integrata, che recita all’art.1: “Il Comune di Villanterio, ritenuto dovere garantire gli interventi finalizzati ad incentivare le forme di solidarietà ed aiuto reciproco tra le persone, a stimolare la partecipazione attiva di tutti i cittadini al

l’autogestione delle risorse e delle problematiche della Comunità, attiva il Progetto denominato di

“Accoglienza Integrata”, con l’Associazione.

La Convenzione sui Lavori Socialmente Utili, firmata con il Comune di Villanterio (PV), è sulla linea di continuità che la nostra Associazione ha proposto in tutti i Comuni, ospitanti i suoi Centri di accoglienza, non solo in Lombardia, ma anche nel Lazio ed in Puglia. Un impegno coerente di Integra, che ha individuato i L.S.U. come importante strumento di integrazione attiva sui territori, capaci di favorire i generali processi di inclusione culturale, sociale ed economica dei propri beneficiari nelle diverse comunità locali.

I L.S.U. sono stati autonomamente indicati dalla nostra Onlus, ben prima che essi venissero considerati progetti necessari, raccomandati dal Ministero dell’Interno a tutte le Prefetture e rese da poco vincolanti, con l’ultimo D.L “Minniti” – n°13/2017. Una proposta propria che Integra onora, caricandosi di tutti i relativi costi diretti (fornitura dei dispositivi di protezione individuale, pettorine, assicurazione, ecc.) ed indiretti, di concerto con gli uffici comunali competenti, per lo stesso affiancamento formativo e di primo orientamento dei servizi essenziali, da rendere a tutti i cittadini (manutenzione del verde pubblico, pulizia strade, sentieri e fognature, ecc).

Un’esperienza, fin qui giudicata positiva dalle parti contraenti, che però andrebbe inquadrata in una più generale strategia di integrazione, in particolare sulle politiche del lavoro, a favore dei migranti: oggi episodiche, lacunose ed affidate al solo spirito “volontaristico”, i cui confini restano ambigui e labili, con l’attuale normativa europea, nazionale e locale.

Infatti i L.S.U. risultano uno strumento considerato utile, perché gratuito, con un uso semplicato, anche se sui diversi territori si vanno sperimentando esempi operativi più complessi, anche per la salvaguardia del dissesto idro-geologico, con funzioni sempre più specialistiche, fino ad enti locali dove i richiedenti asilo hanno svolto un periodo di apprendistato, presso P.M.I. locali, grazie a borse lavoro (regolarmente retribuite con 450 € mensili).

Per questo Integra sta raccogliendo queste “Buone Prassi”, partendo dalle sperimentazioni nei propri centri di accoglienza, pur nella diversità dei territori, non sempre ospitali ed aperti verso i migranti, favorendone uno sviluppo sempre meno assistenziale e sempre più produttivo (workfare), dai servizi pubblici a quelli privati, del Non Profit, ma anche produttivi.

Proprio la crescente attenzione verso la fase decisiva dell’integrazione porta la nostra Associazione ha favorire tutte le fasi di orientamento ed accompagnamento al lavoro, collettivo, ma anche individuale, specie professionalizzato, all’interno dei tessuti produttivi locali, ancor più se vitali come quello del comprensorio del comune di Villanterio.

Oggi tutto questo quadro risulta però disorganico ed individuale, che oppone grandi resistenze, in mancanza di una chiara normativa, che Integra auspica, ed intende proporre, attraverso una proposta di “Buone Pratiche”, che riprendano anche le intuizioni positive del Prefetto Mario Morcone, che aveva già individuati i L.S.U. come strumenti di integrazione, non obbligatori, ma “comunque incentivanti per ottenere il permesso di soggiorno.

Da qui superare i” paradossi” legislativi e normativi di una burocrazia” cieca”, che come Penelope disfa di notte la tela tessuta di giorno: oggi richiedenti asilo che si inseriscono sul lavoro (anche con contratti, triennali, nelle P.M.I.), poi si vedono licenziati per l’arrivo del diniego, perchè non regolarizzati, creando un vuoto professionale per le stesse aziende, che perdono personale già formato: un danno enorme, con effetti perversi, che spesso rigetta nella clandestinità e nel lavoro nero, quando nella stessa micro-criminalità,

tanti giovani migranti.

Queste proposte la nostra Associazione le avanzerà in una prossima iniziati va nazionale sulle politiche del lavoro per i migranti, con la richiesta alle Istituzioni, insieme a tutto il Terzo settore, per modifiche normative, anche semplici, ma capaci di tracciare un percorso di incentivazione per i richiedenti asilo, con

queste esperienze positive, accanto a tutte le altre, per accelerare il conseguimento del permesso di soggiorno e la stessa cittadinanza italiana.

Un autorevole sociologo, come Luciano Gallino, in uno studio (in via di riesame anche dal nostro “Osservatorio sull’Imprenditorialità straniera”) ha stimato in oltre un milione di posti di lavori potenziali per gli italiani, ma anche per i “nuovi italiani”, specie per lavori manuali, ma anche ad alto valore professionale: è questo il caso di Ali Asghar, ingegnere elettronico, nativo di Lahore, in Pakistan ospitato proprio nel centro di accoglienza di Villanterio, che sul nostro sito di fcb, ha sentito il bisogno di ringraziare Integra per tutto quanto fatto, specie per il nostro accompagnamento successivo per la sua sistemazione “post-Sprar”. Un segno concreto di solidarietà e di crescita professionale, che rappresenta un esempio virtuoso, specie per le nuove generazioni, nate sotto tutte le latitudini!

Fonte: Ufficio Stampa Integra Onlus