Il Governo e gli Enti Locali inseriscono nella loro agenda azioni concrete per la popolazione migrante

Accoglienza ed Emergenza, due logiche a confronto

A poche ore dalla notizia dell’operazione svolta dalla DDA di Bari e che ha portato al fermo di due uomini che si sarebbero resi responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione e di violazione delle disposizioni di legge in materia di immigrazione a danno di migranti che hanno avuto la sola colpa di tentare di sfuggire alla fame verso un futuro migliore e cadere, così, nelle mani di aguzzini senza scrupoli, una riflessione appare necessaria. Le Forze dell’ordine da sempre si prodigano per arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, attraverso le attività di primo soccorso e di contrasto ad ogni genere di reati connessi. Ma la domanda è la seguente: quanto è stato fatto fino ad ora dalle Istituzioni, dai rappresentanti della politica, al fine non soltanto di fronteggiare l’emergenza, ma anche per garantire sul territorio una reale accoglienza per coloro che arrivano nel nostro paese senza alcun bagaglio, senza alcuna certezza per il futuro?  Quali sono le strategie per l’imminente futuro?

A giugno Integra onlus si è confrontata con molti operatori del settore in un convegno dal titolo “Accoglienza ed Emergenza, due logiche a confronto”.  Quanto emerso disegna un quadro in cui sui singoli territori i volontari e le Associazioni di categoria sono chiamati a svolgere un ruolo di accoglienza e mediazione con grandi difficoltà, affrontando tutte le insidie e i contrasti del caso.

L’ emergenza Nord Africa, ad esempio, ha comportato non poche difficoltà di gestione per il territorio e ha messo a dura prova l’apparato organizzativo delle Istituzioni e degli Organismi preposti all’accoglienza. Anche in questo caso Integra si è spesa quotidianamente per fronteggiare l’emergenza, rimanendo sempre presente sia nel centro di Manduria che negli altri centri allestiti nel Sud d’Italia. Se davvero la volontà è quella di costruire una nuova Italia libera dai clientelismi deve ben comprendere quanto sia importante gestire al meglio l’emergenza immigrazione. La vera Italia passa da uno sviluppo multiculturale, secondo un modello di democrazia trasversale, libero dai compromessi.

La Puglia è da sempre una meravigliosa terra di solidarietà e accoglienza e deve avere- anche in questo tempo di crisi- un occhio attento alla tutela della persona ed alla dignità umana, evitando ogni fenomeno che possa favorire pericolose derive di insicurezza ed illegalità, nelle quali spesso sfocia la disperazione dei soggetti più vulnerabili.

Occorre creare una rete fitta di collaborazioni e progetti tra Enti e Istituzioni, senza particolarismi e discriminazioni territoriali. Nell’agenda del governo centrale e delle amministrazioni locali, ad esempio, al primo posto per le politiche migratorie vi dovrebbe essere il riconoscimento del mediatore culturale, una figura essenziale per attuare reali politiche di accoglienza e che richiede un riconoscimento legislativo che possa dare dignità professionale a coloro che,con varie specializzazioni, si dedicano al prossimo in un’ottica di integrazione concreta dei migranti. E’ anche per questo che Integra onlus si batte ogni giorno, e si è fatta promotrice dell’iniziativa nazionale “Firma l’Appello per il riconoscimento del Mediatore Interculturale”, volta a far sì che il Parlamento italiano riconosca e definisca, con una legge ad hoc, la figura professionale del Mediatore Interculturale, indispensabile strumento di supporto alla rete di relazioni sociali tra cittadini stranieri e territorio ospitante.

Sulla scia della collaborazione fattiva tra Enti, ieri il tavolo operativo a palazzo Carafa con il vicesindaco, Carmen Tessitore, al fine di arginare l’emergenza abitativa per le famiglie raggiunte dall’ordinanza di sfratto in vico delle Giravolte. Integra ed Emmaus hanno dato la propria disponibilità a fornire alloggi agli immigrati e dare una risposta concreta alle esigenze di accoglienza sul nostro territorio.