Incontro con la comunità albanese

Annotazione 2020-07-07 182725Lecce, sala conferenze di Palazzo Turrisi Palumbo
INCONTRO CON LA COMUNITA’ ALBANESE
Lecce, venerdì 14 marzo 2014
Sala conferenze di Palazzo Turrisi Palumbo – Via Marco Basseo, 1

Resoconto della sessione mattutina

Si è svolto a Lecce, nella sala Conferenze di palazzo Turrisi Palumbo, l’incontro “La comunità albanese nel mercato del lavoro italiano”. L’evento, curato da Italia Lavoro SpA, è finanziato dal FEI “Formazione nei Paesi terzi dei flussi migratori verso l’Italia” e si inserisce in una serie di incontri tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le principali comunità e associazioni di migranti presenti in Italia, che si svolgeranno in diverse città fino a maggio del 2014.

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I lavori sono stati aperti da Natale Forlani, Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), che ha sottolineato la necessità di ripensare, anche in termini di politica interna, le logiche della migrazione,
focalizzando l’attenzione sulle persone già presenti e sui nuclei familiari in crescita. In questa prospettiva è fondamentale costruire strumenti che diano voce alle comunità migranti e alle loro associazioni. Tra tali strumenti sono stati ricordati il Portale Integrazione Migranti, i Rapporti sulle comunità migranti – che forniscono una lettura aggiornata e sistematica delle loro caratteristiche – nonché glieventi dell’iniziativa INCONTRO, attraverso i quali le istituzioni, le rappresentanze diplomatico-consolari e le comunità possono confrontarsi e ragionare su iniziative future. Daniela Parisi, Vice Prefetto (Direzione centrale per le Politiche dell’immigrazione e dell’Asilo, Ministero dell’Interno), ha ricordato le iniziative della Prefettura a favore dell’integrazione e come l’Accordo di integrazione rappresenti uno strumento fondamentale di inserimento nella società.
Ermal Dredha, Console Generale d’Albania a Bari, ha ringraziato le istituzioni coinvolte e sottolineato la necessità di rendere più semplice e agevole l’accesso ai servizi da parte dei migranti. I dati sulla partecipazione della comunità albanese al mercato del lavoro italiano sono stati illustrati da Laura Giacomello (Italia Lavoro SpA). Ugo Melchionda (OIM – International Organization for Migration) ha ricordato che, sebbene i dati in materia di integrazione siano confortanti (si pensi ad esempio agli artisti e agli sportivi), occorre confrontarsi con le criticità legate sia al rischio di disoccupazione, sia alla crescita dei minori stranieri non accompagnati. È stato sottolineato come l’internazionalizzazione delle aziende, il fare rete, il creare dei distretti italo-albanesi che favoriscano la sinergia tra soggetti diversi rappresentino importanti risorse per affrontare tali criticità.
Tra i rappresentanti intervenuti alla tavola rotonda, oltre ad Alessandro Delli Noci, Assessore con delega all’Innovazione Tecnologica, Politiche Comunitarie, Politiche Giovanili, Politiche del lavoro, Formazione Professionale del Comune di Lecce,Ismail Ademi (RAT – Rete Albanesi in Toscana), che ha ricordato come sia necessario un coinvolgimento sempre crescente dell’associazionismo nei processi, così da rendere i destinatari interlocutori e protagonisti, così come è importante, in Albania, concentrare l’attenzione sulle esigenze di chi torna. Nikolin Gjeloshi (AssoAlbania – Associazione di imprenditori albanesi in Italia) ha raccontato la propria esperienza imprenditoriale sullo sfondo delle 38.137 aziende albanesi che operano in Italia, principalmente in Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna, e ha spiegato come la comunità albanese in Italia stia rafforzando la conoscenza e il mantenimento della cultura di origine, ad esempio attraverso la creazione di scuole. Hajri Azizi (imprenditore) ha sottolineato come la disoccupazione sia un elemento che accomuna cittadini italiani e migranti, e come i cittadini albanesi siano oggi i “migliori apprendisti del made in Italy” e ha inoltre considerato come auspicabile, nei bandi, la possibilità di premiare i partenariati che includono associazioni di migranti; altra proposta, rispetto alla creazione di start-up, è stata quella di ritenere eleggibile anche il paese di origine.
Tra gli altri protagonisti dell’incontro Genci Kojdheli (Direttore del Servizio Nazionale per l’impiego albanese) e Silva Banushi (Direttrice Generale Lavoro, Integrazione, Educazione e formazione professionale, Ministero del Welfare e dei Giovani); sono stati ricordati l’Accordo in materia di lavoro, sottoscritto nel 2008 dai governi italiano e albanese, mirato al raccordo in materia di flussi migratori e il nuovo Accordo di intesa, firmato nel 2011 con il contributo di OIM e mirato ad agevolare l’ingresso per lavoro dei cittadini albanesi in Italia anche attraverso specifiche azioni di formazione. Rodolfo Giorgetti(Dirigente Area Immigrazione Italia Lavoro SpA) ha infine illustrato le principali caratteristiche delle misure correlate alla Youth Guarantee.

Resoconto della sessione pomeridiana

Si è svolto a Lecce, nella Sala conferenze di Palazzo Turrisi Palumbo, l’incontro “Albania, un ponte sull’Adriatico”. L’evento è parte di una serie di incontri, promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con le principali comunità migranti presenti in Italia.
L’iniziativa INCONTRO (INCONTRI COMUNITA’ MIGRANTI INTEGRAZIONE LAVORO) è curata per conto del Ministero dal Centro studi e ricerche IDOS.

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Dopo la performance di Elhaida Dani, l’incontro è stato introdotto dal saluto del Vice Sindaco del Comune di Lecce, Carmen Tessitore, che ha ricordato l’importanza del dialogo e come l’Italia, e Lecce, siano delle vere e proprie porte d’Europa. Silva Banushi, Direttrice Generale Lavoro, Integrazione, Educazione e formazione professionale – Ministero Welfare e Giovani della Repubblica di Albania, ha discusso le politiche del governo albanese in materia di immigrazione, incentrate sull’accoglimento delle iniziative degli albanesi che vogliono emigrare in altri paesi europei, tramite progetti di cooperazione con gli stati di destinazione. Sono implementati, inoltre, progetti volti a sostenere i cittadini albanesi che rientrano in patria e progetti volti ad accogliere le persone che migrano in Albania. Natale Forlani, Direttore Generale Immigrazione e Politiche di integrazione – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha sottolineato come le conseguenze della crisi economica abbiano cambiato lo scenario dell’occupazione, all’interno del quale alcune delle principali criticità riguardano i migranti inseriti nei settori più colpiti, come l’edilizia e il manifatturiero. Prima sfida è dunque quella di favorire l’occupabilità di coloro i quali sono già in Italia. Altro tema fondamentale è quello dei giovani e delle future generazioni; in questa direzione si muove il piano Youth Guarantee, che coinvolgerà anche le “seconde generazioni” dei migranti. Il terzo intervento, ha proseguito Forlani, consiste nel dare voce agli stranieri per ciò che realmente sono, e non solo per quello che “gli italiani pensano che siano”. Anche per questo sono pubblicati, con cadenza annuale, i Rapporti sulle comunità presenti in Italia. Conoscere l’associazionismo è, infatti, necessario per discutere insieme cosa fare concretamente per continuare a favorire i processi di integrazione. L’intervento di Ugo Melchionda (OIM – International Organization for Migration) è stato incentrato sull’impatto positivo dell’esperienza migratoria sui Paesi di origine, implementabile ad esempio attraverso l’internazionalizzazione e la stretta e costante cooperazione tra i governi, fattori che rendono i Paesi competitivi nel contesto europeo.
Dopo la presentazione del Portale Integrazione Migranti e della nuova area Associazioni migranti, che raccoglie tutte le informazioni e la documentazione sugli eventi INCONTRO, e le performance di Admir Shkrurtai (compositore e strumentista), Meli Hajderai (cantante) e Shpetime Balla (violinista), si è svolta la parte dell’incontro dedicata all’ascolto delle realtà associative migranti. Don Giuseppe Colavero (Agimi) ha focalizzato la dimensione culturale delle migrazioni, spiegando come sia necessario lavorare con le persone e le famiglie e al contempo sviluppare un progetto politico e culturale in questo campo. Shqiponja Dosti (Philoxenia Onlus) ha sottolineato come il dialogo con le istituzioni possa contribuire all’idea dei cittadini albanesi come “ponti”. Klodiana Cuka (Integra Onlus) ha ricordato la responsabilità di dare risposte, che accomuna operatori del sociale e istituzioni e rappresenta una delle basi del lavorare insieme per obiettivi comuni. Orinda Rodakaj (ASAL Student) ha sottolineato come obiettivo principale dell’associazione sia quello di diffondere una cultura comune per una società interculturale. Astrit Cela (Associazione Albania e Futuro di Milano) ha focalizzato i bisogni di natura culturale e l’importanza della voce collettiva, capace di rafforzare il potere del singolo anche rispetto alle difficoltà connesse al percorso migratorio. Besmir Rrjolli (Associazione Dora e Pajtimit) ha ribadito come la sfida sia proprio nella parola “incontro”: al seguito dell’evento corrisponde l’inclusione, la possibilità di dare vita a una terza comunità, quella italo-albanese. Presenti inoltre l’Assolbania Piemonte, la Rete Albanesi in Toscana, l’Associazione Vellazerimi.