Integra onlus: chi lavora per l’accoglienza dei migranti ha diritto ad essere tutelato! Klodiana Cuka

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L’acuta emergenza di questi mesi non è solo nel numero degli sbarchi, ma nel cuore stesso della gestione dell’accoglienza, vitale nel lungo e complesso percorso dell’integrazione dei migranti nel nostro Paese.

Tutti gli operatori sociali, responsabili come noi, sono lì in prima linea a fronteggiare un fenomeno epocale, supportati sì dal Ministero dell’Interno, ma spesso in solitudine sul territorio, di fronte a pregiudizi, resistenze, ostacoli, se non ad aperte contrapposizioni con le stesse Amministrazioni Comunali, che hanno il compito di “ricevere” le somme stanziate dal Ministero dell’Interno e di traferirle agli Enti Gestori (Associazioni, Cooperative ecc.) che lo gestiscono di fatto.

Amministrazioni talvolta insensibili e spesso “ipocrite” sul fronte dell’accoglienza. Questo è accaduto, nella nostra esperienza, anche in una Terra ospitale come il Salento, dove a fronte di Comuni “virtuosi” come Muro Leccese (piccola eccellenza nel Sistema SPRAR) o come il capoluogo salentino (dove con tanta buona volontà tutte le difficoltà sono state superate e si pensa già alla prosecuzione dei Progetti)  vi sono Amministrazioni locali come Neviano e Parabita, con le quali si sono interrotti, in anticipo, i nostri Progetti di accoglienza, dopo mesi di malagestione e contrasti.

Quest’ultime, sono un esempio non solo negativo, ma anche emblematico di una “cattiva gestione” nei processi di integrazione, dove non si sono limitati all’ “indifferenza” per essere umani, sottratti a morte sicura, ma dove sono sembrati strumentalizzare la loro stessa sofferenza e con essa il sacrificio degli stessi operatori che li assistono quotidianamente.

Infatti in questi Comuni la Nostra Onlus ha fin qui assicurato, al meglio, il supporto e l’inserimento dei migranti, a fronte del mancato e/o ritardato pagamento delle spettanze dovute e rendicontate, non solo per il 2016, ma anche per il 2015.

Tutte somme cospicue (quasi 300.000 euro), che Integra Onlus ha dovuto anticipare, con l’aumento del suo fido bancario (ad interessi esosi), per garantire tutto il necessario ai migranti, ma ora LA SITUAZIONE È DIVENUTA INSOSTENIBILE!

Le reiterate segnalazioni e denunce, presentate da Integra a tutti gli organi competenti, anche in sede giudiziaria, non sono state fin qui sufficienti, non solo per avere le somme stanziate dal Ministero in favore della Onlus e detenute dai Comuni, ma anche per conoscere se tali somme dedicate ai migranti, siano state incassate, ma poi dirottate su altri capitoli di bilancio dei suddetti Comuni, che costituirebbe OLTRE CHE UN DANNO UNA BEFFA!

Questa mancanza di liquidità e di forte esposizione bancaria porta all’ interruzione stessa dei servizi di accoglienza, mettendo in pericolo la sopravvivenza degli Enti Gestori, specie per i più piccoli. Con la chiusura, anticipata, di questi progetti si mina così alle fondamenta non solo il tessuto umano di accoglienza di ESSERI UMANI, NON DI NUMERI, con le proprie storie drammatiche alle spalle e con tutti i loro sogni da realizzare, ma anche l’esistenza sofferta di tanti operatori italiani e non, che attendono da mesi le loro spettanze.

Quindi l’Appello accorato che Integra lancia a tutte le Istituzioni, ai vari livelli, affinché si affronti rapidamente tale complesso fenomeno, per evitare che ulteriori drammi si aggiungano ai drammi già patiti fin qui da tutti i Protagonisti del Sistema, per attivare in concreto LA CARTA DELLA BUONA ACCOGLIENZA, PER UNA ACCOGLIENZA RESPONSABILE, VIGILE E VIRTUOSA.

Da qui il Monito di Papa Francesco, affinché la misericordia assuma particolare valore “Universale”, accanto alla solidarietà verso i migranti, superando la sofferenza ed il disagio di tanti che chiedono alle Istituzioni di non essere abbandonati, restituendo ad essi fiducia e speranza, insieme a tutti gli uomini di buona volontà.

Klodiana Cuka

Presidente Integra Onlus