Integra Onlus: l’agricoltura sociale come “terreno fertile” per l’integrazione dei migranti!

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terreno fertile per l'integrazione dei migranti

Integra Onlus, fin dall’inizio della sua missione cristiana nel campo dell’accoglienza ed integrazione dei migranti, partendo dalla sua Masseria “Li Cerri”, a Cavallino (Le), nel Salento, ha dato il suo contributo per un’agricoltura, equa e solidale. Quest’ultima è stata riconosciuta dalla stessa Unione Europea, come parte integrante della sua programmazione pluriennale, destinando ad essa apprezzabili risorse finanziarie, per favorire anche un nuovo modello di welfare sociale, sia nelle aree rurali che in quelle sub- urbane, più a rischio di degrado e spopolamento demografico.

Un vero e proprio “Orto Migrante”, che nasce storicamente nel “Villaggio Integra”, (finanziato dalla stessa regione Puglia), dove la coltivazione eco-compatibile dei suoi campi viene assicurata dai suoi beneficiari, con grande passione ed impegno, ritrovando le loro stesse radici storico-culturali dei Paesi di origine.

Un impegno continuo per favorire un’integrazione avanzata e stabile dei migranti sul territorio, con concrete opportunità formative e lavorative, in piena legalità e trasparenza, combattendo in prima linea anche le degenerazioni del c.d.” caporalato” (vera piaga, non solo nel Sud Italia), a cui Integra dedicherà dopo le proposte avanzate, un’iniziativa pubblica nazionale, a Napoli, con il Consolato Usa, (riprendendo anche quelle già svolte con la stessa Ambasciata Usa in Italia).

Tutte le sue “Buone Prassi”, sviluppate in questi anni, l’Associazione ha voluto estendere, anche nei diversi distretti produttivi, in Lombardia, dove si è concertato con successo un originale “Orto Sociale”, nel Comune di Cesate, dove Integra gestisce un centro di integrazione avanzata dei rifugiati, con tante iniziative svolte di sensibilizzazione e di proposte formative e professionali.

Un grande successo, il cui modello l’associazione ha replicato anche in nuove realtà regionali, come il Lazio, dove sono stati aperti diversi Centri di accoglienza, in Ciociaria, tra cui quello a Giuliano di Roma, dove si va sperimentando la coltivazione di erbe officinali, come lo zafferano (in partenariato con un’azienda specializzata di Isola Liri): piante dalle radici antichissime, capaci però di generare anche un valore aggiunto per il futuro dell’agricoltura di qualità!

Quest’ultima rappresenta una sfida aperta, per le stesse nuove generazioni, sul terreno privilegiato delle “filiere sociali”, pubblico-private, capaci di implementare una coltivazione naturale, ma ancor più professionale, utilizzando nuovi canali di commercializzazione, sia di tipo equo-solidale che quella crescente dell’agricoltura biologica.

In conclusione il “ritorno alla Terra”, può risultare anche il “ritorno al Futuro”, per i tanti territori marginali e spopolati del nostro Paese, nel Mezzogiorno proponendo progetti sperimentali, come il prossimo a Rocca Imperiale, capaci di innestare un circuito virtuoso tra le attività formative e didattiche-ricreative (con le scuole, specie professionali, del territorio), sensibilizzando la stessa opinione pubblica sulle tematiche essenziali della salvaguardia ambientale e delle sue preziose biodiversità:

LA DIFESA DEL CREATO! richiamata dal Santo Padre, capace di rigenerare la speranza del Mondo, con una maggiore dignità data all’essere umano, al suo lavoro, svolto con passione e solidarietà per costruire, mattone su mattone,” ponti e non muri”, tra il Sud povero ed i Nord ricco del Pianeta: I ponti che sono gli unici in grado di governare non solo i flussi migratori epocali in atto, ma concretamente favorire lo sviluppo diffuso dell’Africa , attraverso una forte cooperazione internazionale, con un Europa finalmente in prima linea.

Fonte: Ufficio Stampa Integra Onlus

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