Integrazione su più livelli – Klodiana Cuka

opera in piazza cesate

Integrazione su più livelli

Da Sud a Nord con le nostre stesse buone prassi

In considerazione della rilevanza del fenomeno migratorio, il Sottosegretario Domenico Manzione e il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione hanno promosso uno studio sul sistema di accoglienza italiano, a conclusione del quale è stato realizzato il “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia.

“Aspetti, procedure, problemi”.
La pubblicazione fornisce una fotografia aggiornata del sistema di accoglienza realizzato nel nostro Paese, evidenziando alcune buone pratiche, scaturite dalle numerose iniziative avviate in ogni parte d’Italia, anche grazie a progetti finanziati con fondi europei, dalle Prefetture, con la collaborazione di altri enti pubblici, associazioni ed organizzazioni no profit.
I risultati positivi connessi a tali azioni, proficui sotto il profilo socio-economico oltre che umanitario, meritano di essere comunicati ad una più ampia e qualificata platea e condivisi anche al fine di replicarli in altre realtà, con i necessari eventuali adattamenti alle specificità locali, favorendo la costituzione di un capitale di cultura professionale verificabile, spendibile, disseminabile.

Integra ritiene che il primo passo per una soluzione dell’emergenza e per una gestione razionale dell’accoglienza è una corretta informazione. Partire dai dati reali, evitando allarmismi e titoli ad effetto (“invasione”, “orda”, “emergenza”) e cercando di far comprendere all’opinione pubblica la situazione reale, le cause e le implicazioni del fenomeno. In secondo luogo, a partire dalle esperienze europee e italiane di “buona accoglienza” è possibile introdurre – a livello locale e nazionale – alcune buone pratiche per la gestione delle strutture e per la successiva integrazione dei rifugiati. Per questo, il costante monitoraggio delle attività sul campo e la messa in rete delle buone pratiche si rivela un’azione importante almeno quanto la gestione stessa delle strutture.

Dai due anni maturati facendo esperienza diretta nella gestione SPRAR in Puglia, CAS nella Lombardia e ultimamente anche in Lazio, è nato un manuale di procedure sulla ‘Buona Prassi’.

Tale manuale ha consentito di allineare la gestione di tutti i nostri progetti sotto un unico metodo, sistema di procedure che ha portato lo SPRAR di Muro Leccese (Le) e il CAS di Cesate (Mi) a brillare per efficienza e stabilità due fiori all’occhiello dei Progetti di accoglienza su tutto il territorio nazionale.

Accoglienza non vuol dire solo prendersi carico di persone e fornire loro solo vitto e alloggio, perché andremmo incontro a creare un sistema di assistenzialismo, al quale Integra si oppone.

I beneficiari, nei nostri progetti, vengono continuamente monitorati da professionisti, psicologi, assistenti sociali e legali, per assicurare loro un perfetto equilibrio psicofisico, ricordando che, per la maggior parte, è gente scampata a seri pericoli; i nostri operatori, direi dei superman e superwoman, ogni giorno si confrontano con aspre realtà locali, amministrative e burocratiche, coinvolgono i nostri ragazzi in svariate attività, ludico-ricreative e  formative, dai corsi d’italiano a corsi professionalizzanti e con Convenzioni e  Accordi con le Amministrazioni Pubbliche sono stati organizzati programmi che hanno previsto la responsabilizzazione dei migranti nei confronti dei beni pubblici comuni, sono stati avviati lavori socialmente utili per promuovere la collaborazione e l’integrazione nel tessuto sociale, sono stati organizzati veri e propri eventi, come il “Barbiere di Siviglia” a Cesate o la partita di calcetto interraziale con il recupero di alcune mura di cinta del campetto comunale, a Muro Leccese, attraverso la pittura di murales che rappresentano scene di comunione, di fuga e di gioco, non possiamo dimenticare il successo del Progetto teatrale “AMIBIToNoi – Io non ho Paura” – uno spettacolo multiculturale che ha visto sulla scena i nostri richiedenti asilo dello SPRAR di Muro Leccese in una straordinaria rappresentazione di sensibilizzazione sul mondo femminile, con lo scopo di puntare l’attenzione sull’annoso problema della Mutilazione Genitale Femminile.

Il Terzo settore fa la differenza nell’accoglienza, è un valore aggiunto che attraverso l’uso di metodologie di buone prassi, sperimentate e consolidate, riesce a garantire livelli altissimi di qualità dei servizi. Fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo è la collaborazione con amministratori pubblici illuminati, servono nei comuni italiani più Arturo Gnesi, Giancarla Marchesi e Antonio Lorenzo Donno, rappresentanti di brillante caratura che, abbandonando la paura del perdere consenso popolare e voti, facendo prevalere il senso civico e umano hanno permesso a delle anime in pena, provenienti da paesi martirizzati da guerre interne, persecuzioni e povertà, di poter continuare a vivere. Non si tratta solo di sfamare e dare un tetto, si tratta di consentire loro la possibilità di continuare a  vivere.

Noi di Integra, da Nord a Sud veicoliamo il nostro modello operativo, vogliamo rappresentare un esempio concreto di riferimento per l’accoglienza dei migranti, nel Salento con la Prima e Seconda Accoglienza (Progetti SPRAR e CAS con la Prefettura di Brindisi), in Lombardia e Lazio con la Prima Accoglienza (CAS con le Prefetture), operiamo con la stessa unica metodologia per un’Accoglienza Responsabile, Vigile e Virtuosa.

Klodiana Cuka

Presidente Integra Onlus

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