La Lega apre lo sportello anti-immigrati

Scioccante iniziativa in Friuli Venezia Giulia: un numero verde per segnalare eventuali “soprusi” da parte di persone straniere. Per “Popoli e culture” è caccia all’uomo

Un numero a cui possono rivolgersi tutte le persone convinte di aver subito un danno da parte di una persona straniera: una casa assegnata, un bonus bebè non ricevuto a differenza del vicino straniero. Il welfare regionale, infatti, per il Carroccio deve soddisfare prima le esigenze degli italiani. L’iniziativa, già operativa, è stata proposta dal capogruppo leghista al Consiglio regionale Danilo Narduzzi, lo stesso che qualche giorno fa propose di mandare gli immigrati in fuga dalla Libia in campi di lavoro in Aspromonte.

“Si tratta di una iniziativa in linea con le politiche di una parte del Nord Italia – commenta Mariagiovanna Mayo, presidentessa dell’associazione salentina “Popoli e culture” – che vuole attivare un meccanismo di caccia all’uomo. La vera contraddizione è che il Nord sa di avere bisogno del lavoro delle persone straniere perché se non ci fossero loro, le fabbriche chiuderebbero. Nonostante questo – accusa ancora la presidentessa salentina – continua a rifiutarli”.

Sul fronte opposto, infatti, c’è chi riflette sulla complessità della questione immigrazione, proponendo un modello di massicce politiche di integrazione, di condivisione e di scambio, come l’esperienza dello Sportello dei Diritti e del “Servizio immigrazione Salento”.
Per continuare a lavorare su questa strada, quella dell’ascolto, della mediazione e dell’emersione della illegalità attraverso percorsi di condivisione e inclusione, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” risponde all’iniziativa leghista preannunciando l’apertura di sportelli pro immigrati in tutt’Italia, al Nord come al Sud, sulla falsariga di quelli già creati nel Salento e che tanti buoni risultati hanno portato a questo Terra d’immigrazione e d’accoglienza.

“Credo che la vera necessità sia quella di aprire nuovi sportelli che supportino gli immigrati – apostrofa ancora Mayo – perché nella realtà le persone straniere, anche se lavorano onestamente e in maniera continuata, hanno difficoltà a trovare proprietari disponibili ad affittargli una casa, al di là del welfare”.

 

Klodiana Cuka
Integra Onlus