La Lidu onlus partecipa al webinar della Fidh con “Immigrazione europea durante il Covid Sars 2”

immigrazione

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Rafforzare la rete della Fidh con un gruppo di lavoro con le leghe dei membri che lavorano su questioni relative alla migrazione per consentire maggiori scambi, una nuova valorizzazione del lavoro dei membri e una migliore definizione delle iniziative comuni e trasversali. E’ stato questo il tema principale dell’incontro su piattaforma zoom del 25 giugno che ha visto la partecipazione di 20 rappresentanti della Federazione internazionale dei diritti umani. Ha coordinato i lavori il Vice Presidente Fidh, Alexis Deswaef, che è anche consulente giuridico per i diritti umani e per la libertà di circolazione in tutto il mondo. Presente anche la VicePresidente internazionale, Maryse Artiguelong. A rappresentare la Lidu onlus Maricia Bagnato Belfiore, che è intervenuta per illustrare la difficile situazione attuale in Italia.

Tutti i partecipanti hanno evidenziato la grande confusione e la difficoltà per coloro che sono sopravvissuti alla pandemia Covid 19, come anche gli sforzi fatti per fare in modo che i progetti in itinere non fossero bloccati temporaneamente o definitivamente. Infatti alla fine del 2019 e all’inizio del 2020, la FIDH intendeva affrontare due questioni fondamentali che incidono sul rispetto dei diritti fondamentali dei migranti: la criminalizzazione dei movimenti di solidarietà e l’incapacità degli Stati di cooperare per accogliere ed integrare. Il 2019 e l’inizio del 2020 sono stati contrassegnati dalla riduzione dello spazio per la società civile, con le autorità sempre più ostili nei confronti di coloro che difendono i diritti dei migranti. Stiamo assistendo alla sconfitta della cooperazione internazionale. La FIDH intende sensibilizzare la UE a rivedere il suo approccio al fine di proteggere efficacemente i diritti umani e cercherà anche di rafforzare gli sforzi che rendono gli Stati responsabili. La situazione è peggiorata nel corso del 2020 a causa della pandemia di Covid. La crisi sanitaria si è solo aggiunta ai viaggi migratori che rendono le persone particolarmente vulnerabili, ai problemi delle condizioni di accoglienza, alle violazioni delle procedure di asilo, alla violenza alle frontiere e alle lacune nel sistema di protezione internazionale.

“Alla fine dell’anno 2019 la LIDU onlus in collaborazione con Eurisa, e la sua Presidente Isa Soszynka, – spiega Maricia Bagnato Belfiore nel suo intervento – ha organizzato diverse e valide iniziative di assistenza ed istruzione. La prima dedicata alle donne africane ed arabe migrate in Italia con i loro bambini, accolte presso la Casa di Accoglienza di Viterbo dove hanno abitato e svolto attività dedicate alla conoscenza della lingua italiana ed all’apprendimento di attività manuali, come la cucina, il cucito, l’artigianato fatto di lavorazione di vasi di argilla o terracotta, pitture e sculture.

Il progetto voluto fortemente dalla Lidu – continua – insieme alla Prefettura di Viterbo, è stato un grande successo per la provincia del Centro Italia, ma allo stesso tempo ha scosso gli animi contrari all’immigrazione generale. Il quadro è stato poi complicato dal difficile momento economico-sanitario. Ad oggi questo progetto è sospeso”.

“Un’altra interessante attività è quella di Integra Onlus, che con la sua Presidente, Klodiana Cuka, da almeno 15 anni si occupa di accoglienza ed integrazione, ma che ha incontrato una serie di ostacoli sul suo percorso tali da rivolgersi alla Lidu onlus per avere sostegno e anche alla Giustizia nazionale. Quello che emerge da queste costruttive esperienze sono gli ingarbugliati percorsi burocratici e la lentezza nei pagamenti da parte delle istituzioni, che rallentano il lavoro delle organizzazioni no profit rischiando spesso la loro chiusura per mancanza fondi e la perdita di ogni certezza di vita civile per i migranti prima accolti e poi respinti” conclude la Bagnato Belfiore.

Anche gli altri relatori partecipanti hanno evidenziato difficoltà in aumento a causa della pandemia. Tra questi: Des Waef – Belgio, Maryse Artiguelong – Parigi, Tilly Gaillard – Francia, Elena Crespi – Bruxelles, Gaelle Dusepulcre – Belgio, Alessio Sangiorgi – Unione Forense Diritti Umani, Marie Christine Vergiat – attivista diritti umani, Boris K – Turchia, Gerard Van Vliet – Olanda, Gabor A. – Ungheria, Leslie Piquemal – Pakistan, Georgia Spyrous – Grecia, Quidad Lasfar – Marocco, Maria Suarez – Spagna.

Tutti gli interventi hanno sollevato problematiche legate all’assenza di opportuna legislazione sui temi dell’immigrazione con un maggior coinvolgimento del concetto di cittadinanza. L’impegno futuro deve essere indirizzato a riportare  in primo piano lo stato di diritto mantenendo la pace tra popoli. Il VicePresidente Fidh, Alexis Deswaef, ha elencato al termine dell’ncontro gli obiettivi per il prossimo futuro: consumo e produzione sostenibile; incremento della ricerca scientifica; Innovazione tecnologica; Inclusione sociale ed etnica; politica climatica ed energetica; politica agricola globale; politica di coesione e pace europea.

 

Fonte: thedailycases.com