L’eid al adha, la festa del sacrificio

leid al adha la festa del sacrificio

COMUNICATO STAMPA

L’EID AL ADHA, LA FESTA DEL SACRIFICIO è una delle più conosciute al mondo, che ogni anno ricorda la volontà di Abramo di sacrificare il proprio figlio come atto di sottomissione alla volontà di Dio.

Con questo spirito l’Ambasciatore USA in Italia John R.Phillips ha celebrato la ricorrenza a Roma, per rafforzare in particolare i forti legami tra i nostri due Paesi attraverso i valori condivisi della Compassione e della Carità, espressi anche dai gruppi di rifugiati e migranti impegnati come volontari nelle zone colpite dal recente terremoto del Centro-Italia.

L’Ambasciatore Usa ha così richiamata l’attenzione sulla prossima Assemblea Generale dell’ONU, durante la quale il Presidente Obama convocherà un vertice tra i Leader sui Rifugiati (questo anno gli Stati Uniti accoglieranno almeno 85.000 profughi oltre ai 3,2 milioni arrivati dal 1975).

Da qui il plauso degli USA all’ITALIA per aver accolto decine di migliaia di migranti, in un contesto di crisi globale che ha provocato 65 milioni di persone sfollate, tra cui più di 21 milioni di rifugiati.

In questo quadro si è inserito l’intervento della Presidente di Integra Klodiana Cuka, nel suo saluto caloroso all’Ambasciatore Usa, ha ricordato il suo recente viaggio in America, ospite del PROGRAMMA I.V.L.P.(International Visitor Leadership Program), organizzato dal United States Departement of State: un’Esperienza unica ed esaltante, ha proseguito, perché in quel modello di Accoglienza dei migranti si conferma IL SOGNO AMERICANO: CHI VALE CE LA FA!

Una coerenza assoluta di quest’ultimo, tra quanto delineato negli incontri avuti con le massime Istituzioni Federali americane e la sua applicazione concreta nei diversi territori visitati. Questi attraverso la voce autorevole delle Accademie, delle ONG, degli Sportelli e dei vari Istituti di Ricerca sociale, hanno tutti rappresentato la validità del sistema del RESENTELMENT in Usa, in cui nulla viene lasciato al caso (ingressi mirati, tre mesi di inserimento,ecc.).

In tal senso, ha concluso Klodiana Cuka, il Sistema Ideale di Accoglienza dovrebbe coniugare le eccellenze del modello americano e le Buone Prassi italiane, unendo “il Cuore e la Ragione”, per favorire così un’ Accoglienza ed una Integrazione avanzata dei migranti,dando ad esse una valenza universale, anche nella nostra Vecchia Europa.

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