Integra Onlus invita a:

«Ripensando a quei decenni di atroci sofferenze e di durissime persecuzioni contro cattolici, ortodossi e musulmani - così ha detto Papa Francesco nell'omelia della Messa celebrata a Tirana il 21 settembre scorso -, possiamo dire che l'Albania è stata una terra di martiri: molti vescovi, sacerdoti, religiosi e, fedeli laici, ministri di altre religioni, hanno pagato con la vita la loro fedeltà. Non sono mancate prove di grande coraggio e coerenza nella professione della fede. Quanti cristiani non si sono piegati davanti alle minacce, ma hanno proseguito senza tentennamenti sulla strada intrapresa!» Le parole pronunciate dal Pontefice qualche giorno fa per ricordare chi ha subito nel recente passato persecuzioni a causa della Fede nella vicina Albania valgono a richiamare l'attenzione verso chi oggi patisce le sofferenze, l'esilio, e la perdita delle persone care e dei propri beni a causa dell'odio ultrafondamentalista in Iraq, in Siria, in Nigeria, e in tanti altri luoghi martoriati nel mondo.

L'obiettivo di questo convegno è anzitutto di fornire notizie e quadri di situazioni. La prima parte sarà di informazione e testimonianza, e alternerà reportage sulle differenti aree di crisi da parte di importanti inviati speciali, al racconto diretto di persone provenienti da quelle zone giunte in Italia, dove sono protette e assistite.La seconda parte punterà invece sulla riflessione e sulla prospettiva: il Prefetto Mario Marcone, Capo Dipartimento libertà civili e immigrazione del Ministero dell'Interno, illustrerà gli sforzi dell'Italia nell'accoglienza e nell'inserimento dei rifugiati; l'Ambasciatore Michele Valensise, Segretario Generale del Ministero degli Esteri, parlerà del ruolo dell'Italia e dell'Unione europea per rimuovere o circoscrivere le fonti dell'odio; il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, descriverà il lavoro della Santa Sede perché - per riprendere quanto detto da Papa Francesco in Albania - dall'«inverno dell'isolamento e delle persecuzioni», che rende le Nazioni povere e desolate, si giunga al «il rispetto dei diritti umani tra cui spicca la libertà religiosa e di espressione del pensiero», quale «condizione preliminare per lo stesso sviluppo sociale e economico di un Paese».