Una petizione al premier Conte, la richiesta accorata di Integra onlus

Gentilissima Consigliere Bono,

Inoltro la nostra petizione, con l’accorata preghiera di informare il Premier sulla grande necessità di sbloccare i pagamenti arretrati del 2017/2018/2019 da parte delle Prefetture. C’è in ballo la vita di molte famiglie e il Covid ha complicato ancora di più questa situazione già insostenibile!

Parliamo di saldi del 2017 prima di tutto ed anni a seguire della Prefettura di Cagliari e 2018/2019 dalla Prefettura di Pavia, oltre la media di sei/otto mesi da parte di molte Prefetture, per esempio Latina, Varese o Lodi, Frosinone, Benevento… ; spettanze già anticipate dagli enti gestori per la gestione dei servizi dell’accoglienza per migranti e richiedenti asilo.

Chi scrive è di origine albanese,

Arrivata in Italia nel 1993 con la legge Martelli, partendo dai lavori più umili sono riuscita a laurearmi e dottorarmi in Italia e sentirmi Italiana a tutti gli effetti, quando nel 2009 ho giurato fedeltà alla Repubblica Italiana.

Ho sentito sempre il dovere civile, etico e morale mettere i miei talenti, la mia passione e le mie competenze a disposizione dell’Italia, partendo dalla mia piccola città di residenza, Lecce, che mi ospito’ con tanto amore e benevolenza nel lontano 1993, dandomi anche la possibilità di diventare una affermata professionista: progettista di fondi strutturali/comunitari ed esperta nell’ambito delle politiche migratorie.

Per otto lunghi anni, partendo dal 2011 con l’Emergenza Nord Africa ed il Campo di Manduria, abbiamo operato in prima linea dell’accoglienza, senza fermarci mai neanche a Pasqua, Ferragosto e Natale. Sempre accanto alle Prefetture per accogliere i più sfortunati e NON lo abbiamo fatto certo per business; eravamo in prima linea anche quando il corrispettivo era troppo basso, prima che iniziassero gli appalti, come è accaduto a Frosinone e non solo; a Milano quando sotto Natale 2014 si spendeva 35 euro a notte solo per far dormire i beneficiari, perché in Prefettura non si sapeva dove metterli.

Tuttavia, purtroppo non siamo mai stati ricambiati con la stessa attenzione da parte di una certa rappresentanza dello Stato italiano, che non fa certo onore alla Italianità! La stessa che ha considerato non poche volte i migranti solo numeri ed a noi enti gestori solo degli affaristi, ignorando la missione di chi ha fatto con il sociale la propria scelta innegoziabile di vita!

La pessima gestione dei fondi di accoglienza – il cattivo costume italiano dei ritardi di pagamento dei corrispettivi degli appalti, l’impossibilità di reggere ancora gli onerosi fidi bancari, ha lasciato in mezzo alla strada migliaia di operatori italiani! Solo la nostra Integra ne dava lavoro a oltre 140, alcuni dei quali ancora devono essere saldati! Questo dramma ha causato lo smantellamento  dell’accoglienza diffusa, per ingrossare le caserme, azzerando l’integrazione costruita con tanta fatica, giorno dopo giorno!

Gentilissimo Premier, Essere resi insolventi per colpa dello Stato e’ pesante, toglie il sonno e opprime; mettendo in pericolo 20 anni di lavoro, perché le banche terrorizzate da un certo Ministro, smisero nel 2018 dare credito, portandoci al collasso e alla chiusura, costretti, per scelta forzata e per non andare contro i nostri principi, nel 2019, grazie ai decreti sicurezza.  Come noi, hanno chiuso in tutta l’Italia centinaia di cooperative, tutti i piccoli, i più onesti e quelli che facevano accoglienza perché ci credevano davvero !

E non per ultimo, concludo con un concetto elementare, che seppur alla portata di tutti sembra sfuggire a tutti: conferma arrivata con la condanna dell’Italia a fine gennaio della Corte di Strasburgo, il Viminale/ le Prefetture, hanno già iniziato sborsare somme ingenti per l’8% degli interessi per i pagamenti in ritardo in tutti questi anni! Tutti quanti noi faremmo man mano causa alle prefetture, per avere gli interessi dei pagamenti arretrati e non è una questione di soldi, credeteci, ma si tratta di riavere seppur in minima parte, il rispetto, la dignità e il riconoscimento della grande sofferenza e per il disagio causato in tutti questi anni!

Mentre scrivo a Latina ci sono dei colleghi che non hanno più i soldi per fare la spesa per i beneficiari e per assicurare l’indispensabile igiene per le strutture di accoglienza… figuriamoci  garantire tutti i servizi complementari!

E come sarebbe possibile adempiere???

Lo Stato paga in ritardo!

La Banca non anticipa più!

Da persone oneste non volgiamo immischiarci in nulla di strano! Anche se le offerte della malavita sono sempre pronte!

Per noi non esiste altro al di fuori della legalità! Per scelta di Vita!

E sembra che lo Stato neanche questa palese verità lo voglia vedere !

Quindi l’unica scelta resta chiudere !

Ma per ogni realtà  onesta del Terzo settore che chiude – lo Stato muore !

L’Italia già stava in sofferenza con il debito pubblico e adesso con il Covid, inutile aggiungere commenti sulle conseguenze che porterà l’esborso dell’8% per milioni di euro!

Per tutte queste ragioni, chiedo sentitamente, a nome di tanti, troppi colleghi, di informare il Premier, al quale chiediamo fiduciosi di mettere riparo a questa vergognosa pagina della gestione dell’accoglienza che ha compromesso anni e anni di sacrifici e dei grandi successi raggiunti in tema di integrazione.

La scrivente nata e cresciuta sotto una dittatura, nipote di un martire del comunismo e con il coraggio delle aquile albanesi si è sempre ribellata; in questi anni ho scritto articoli su articoli, tante lettere aperte e la Procura della Repubblica di Lecce in modo esemplare e solerte Non è rimasta indifferente, ma molte cooperative hanno paura di esporsi; la mentalità “chi c’è lo fa fare”, porta solo lamentarsi a bassa voce, non oltre che chiedere timidamente in Prefettura per favore con sottomissione e reverenza i tanto attesi bramati pagamenti, aspettando con rassegnazione, perché “l’Italia funziona così e lo Stato paga sempre in ritardo e se parliamo c’è lo fanno pagare”!

Tutto questo non è giusto!

Non fa onore all’Italia e al sacro tricolore !

Grazie di cuore per il tempo dedicatomi e per il grande lavoro che state facendo in queste settimane difficili!

Andrà tutto bene

Continuiamo a pregare con fede

Perché la Santa Pasqua della Resurrezione è vicina

E tutti insieme c’è la faremo

Proprio come ieri  ha dato testimonianza il nostro Premier Edi Rama ed il mio popolo albanese!

Buon lavoro di cuore,

Vivissime cordialità a Lei Consigliere Bono e al gentilissimo Premier Conte e a tutto lo Staff

Klodiana Çuka
Fondatrice e Presidente di Integra Onlus

Busto Arsizio, 30 marzo 2020

Integra Onlus aderisce alla petizione lanciata dal

Giornale The Daily Cases diretta al PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE

per chiedere di intervenire a tutela di migliaia di lavoratori degli Enti No-Profit.

Il 28 gennaio la Corte dei Diritti Umani di Strasburgo ha emesso sentenza di condanna per i ritardi dei pagamenti della PA italiana. Alcune Prefetture non pagano dal 2018. Sono fondi già stanziati e da erogare come rimborsi per il lavoro di accoglienza svolto da numerosi Enti no profit.

In questa emergenza sanitaria nazionale non si può più aspettare, famiglie intere rischiano la fame. E lo stesso Stato rischia di vedere lievitare nel medio termine le somme dovute, sino all’8% in più.

L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia covid-19 peggiora le inadempienze di alcune Prefetture come Cagliari, Pavia, Varese, Frosinone e Latina.

Il rischio è il collasso di famiglie intere con lavoratori italiani che da mesi non percepiscono stipendio, e gli stessi usufruttuari dei servizi di accoglienza possono restare senza vitto e alloggio.

Gli Enti no profit che lamentano i ritardi nei pagamenti già dal 2018, sono ormai strozzati dagli istituti bancari che, nonostante gli alti interessi praticati per anticipazioni su pagamenti futuri, chiedono il rientro a causa dei gravi ritardi della burocrazia. Il rischio è la chiusura delle no-profit e dei centri, persone che non sapranno di cosa vivere, mentre il coronavirus corre veloce tra noi.

(di The DailyCases)

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Fonte: thedailycases.com