“I bambini sono il futuro del mondo. I bambini albanesi sono i bambini di tutto il mondo e sono il futuro del mondo. L’Albania si appresta a far parte della Comunità Europea e anche i bambini albanesi sono bambini europei” : così si esprime la giornalista albanese, Albana Temali, che durante la presentazione del progetto “Bimbi-In volo per un sorriso” ,  dell’11 Aprile 2011, svoltasi nella sala della Biblioteca del CNEL a Roma in collaborazione con il Rotary Club Roma Sud Ovest-Rotary International Distretto 2080 Italia, ha posto l’accento sulla necessità di politiche diintervento rivolte ai bambini che vivono nelle zone periferiche dell’Albania, soggetti alla faida Kanun.

Il Kanùn (dal greco canon”, ovvero, ordine o restrizione) di Leke Dukagjini risale al 1400. Sorto come sistema di regole creato dalla popolazione albanese che viveva nelle montagne del Nord per difendere la propria cultura, la propria religione e la propria vita durante il periodo di invasione turca, è stato riportato in forma scritta dopo la caduta del regime comunista di Enver Hoxha. Il codice oltre a regolare la vita sociale fissava anche in maniera rigorosa il diritto di vendicare l’uccisione di un proprio familiare, colpendo i parenti maschi dell’assassino fino al terzo grado.

Sotto il regime comunista il Kanun aveva subito un duro colpo, ci pensava la legge a provvedere, ma con il crollo del regime tutto è ricominciato e le famiglie che dovevano vendicarsi lo hanno fatto. La vendetta coinvolge ora tutta la famiglia e non solo il maschio della terza generazione. Quando una famiglia subisce un omicidio si deve vendicare – legge d’onore, legge di sangue – quindi inizia una vera e propria battaglia: la famiglia che ha ucciso si chiude in casa e non esce più, la vendetta viene fatta su tutti i familiari per le prime 24 ore, poi solo “sulla famiglia dove l’omicida mangia”, cioè dove vive con il suo nucleo familiare.

Anche i bambini devono rimanere chiusi in casa perché corrono il rischio di essere uccisi: le case vengono così definite “torri”. I bambini non possono nemmeno andare a scuola, perciò si comprende bene come il fenomeno del Kanun acquisisca le sembianze di vero e proprio problema sociale: ai bambini non solo viene negata l’infanzia e condannata, ma è profondamente violato il loro diritto alla libertà.

Ci sono molte associazioni in Albania che promuovono la mediazione e la conciliazione, attraverso campagne a favore della scuola: vengono realizzati programma “itineranti” che prevedono che gli insegnanti, per tre volte alla settimana, si rechino nelle “torri” per dare insegnamento ai bambini assicurando loro un’istruzione.

Il fenomeno è di dimensioni ridotte ed è stato ovviamente condannato, ma occorre fare qualcosa per il futuro e futuro vuol dire innanzi tutto, tutelare e garantire il diritto di libertà di questi bambini.

Integra Onlus attraverso l’iniziativa “Bimbi-In volo per un sorriso” si propone di supportare con forza questo bisogno che non può rimanere taciuto o dimenticato, solo perché lontano dal nostro benessere quotidiano. I bambini costituiscono il nucleo formativo da cui partire per la costruzione di nuove identità e di nuovi valori etici e morali. Devono poter custodire i loro sogni, giocare liberamente,  vivere una vita serena profumata di innocenza, di purezza e di una spensieratezza che nessuno ha il diritto di negare. I bambini dell’Albania lo meritano; i bambini di tutto il mondo lo meritano.