“Nel mare ci sono i coccodrilli”, storia vera di Enaiatollah Akbari”

ripartiamo da noi

-nel-mare-ci-sono-i-coccodrilli---storia-vera-di-enaiatollah_14102014104309“Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari ” il viaggio di un ragazzino afgano, Enaiatollah, ripercorso e raccontato da se stesso grazie all’incontro con lo scrittore Fabio Geda.La presentazione del libro si è svolta alla presenza dell’autore, sabato, 23 ottobre, presso le Scuderie di palazzo Gallone nel Comune di Tricase.Geda ha saputo ri-raccontare l’avventura di un ragazzino afgano, durata cinque anni, o forse più, un viaggio intrapreso per fuggire verso l’ignoto, ma sicuramente mosso dalla ricerca di un posto dove poter trovare la serenità e la speranza negatagli per il solo motivo di essere nato in un posto sbagliato nel momento sbagliato.

Il romanzo, ci spiega lo scrittore Geda, è frutto del suo saper ascoltare, una pratica che tutti dovremmmo riscoprire. Infatti, l’autore riprende i ricordi, i pensieri e le vicende vissute da Enaiatollah e ne rispetta le verità, lasciando intatto il racconto che – come afferma lo stesso scrittore – “si sono regalati a vicenda”!Ha moderato l’evento Klodiana Cuka, presidente dell’Associazione Integra Onlus e del Movimento Nazionale Nuovi Cittadini, la quale ha chiesto allo scrittore quale messaggio volesse lanciare attraverso il suo romanzo. Lo scrittore Geda ha risposto che dal romanzo non può venire fuori un unico messaggio, ma il messaggio da estrapolare dal racconto deve essere proprio di ogni lettore.L’intento che ha accomunato sia Geda che il giovane protagonista Enaiatollah è il voler fare del romanzo un racconto semplice e leggero, una storia di immigrazione che possa essere letta da tutti, anche e soprattutto dai ragazzi.

Lo stesso Enaiatollah si dice contento per il suo viaggio a lieto fine, ma quanti ragazzini come lui possono dire la stessa cosa? Per questo motivo il giovane protagonista non ha voluto soffocare i suoi ricordi e pensieri, ma sentito l’esigenza di esternarli attraverso le parole romanzate di Geda, in modo che la sua “odissea” a lieto fine potesse servire da esempio, l’esempio di un immigrato che, nonostante la disperazione, le difficoltà e le crudeltà è riuscito ad affrontatare l’incredibile viaggio con coraggio, raggiungendo il suo traguardo grazie, anche, all’umanità di persone incontrate durante il suo lungo cammino, le quali hanno saputo dargli solidarietà, aiuto e sostegno. Anche lui vorrebbe tanto essere di aiuto e sostegno, con il suo coraggio, e la sua forza di volontà per quella popolazione afghana dalla quale è dovuto fuggire tempo fa, e che ancora riversa in situazioni di crudeltà e sofferenza.

“Nel mare ci sono i coccodrilli”, vuole essere, per Enaiatollah, un romanzo-racconto che faccia riflettere sul trascorso della maggior parte degli stranieri che ogni giorno incontriamo, su ciò che hanno vissuto prima di stanziarsi nel Paese che li accoglie e una spinta verso la speranza di un futuro diverso e migliore.La presentazione si è conclusa con immagini, suoni, storie di “ordinaria migrazione” che hanno sottolineato il carattere ciclico del fenomeno delle migrazioni, ricordando che la valigia del popolo italiano non è stata diversa dalla valigia di immigrati che oggi ospitiamo e accogliamo. Una valigia piena di speranze, sogni, attese, drammaticità ma anche e soprattutto piena di coraggio.Un ringraziamento particolare va a Fabio Geda e al giovane protagonista Enaiatollah Akbari per questo profondo regalo di memorie e un rigraziamento va anche alle mediatrici interculturali Adele Zocco, Patrizia Maiorano e Federica Sillitti con il loro progetto “Sradicati” che hanno organizzato l’evento.La serata si è accesa anche con un bel dibattito avviato anche alla luce della ripresa degli sbarchi clandestini sul terriotorio salentino.

Determinante è stato l’intervento di Klodiana Cuka la quale ha affermato che le politiche migratorie non sono una problematica da affrontare soltanto a livelo locale o a livello nazionale, ma in un’ ottica organica europea. “Come immigrata e come presidente di Integra onlus, associazione onlus a tutela degli immigrati – ha spiegato la dott.ssa Cuka –  mi spendo da anni per valorizzare la figura del migrante e per far sì che la nostra società prenda coscienza dell’ “altro” come valore aggiunto e come risorsa, affinchè anche in Italia si affermi quel processo di valorizzazione che superi gli stereotipi e veda i soggetti migranti non più con diffidenza, ma con fiducia. “Sento l’Italia come la mia seconda Patria – continua la presidente di Integra – e credo fermamente sia necessario garantire una partecipazione attiva dei “nuovi cittadini” nella gestione delle problematiche interne del paese in cui vivono. Oggi, in coscienza, ritengo che i migranti siano pronti a prendere in mano il proprio destino e a contribuire alla sviluppo del Paese partecipando attivamente alla vita sociale e politica e dando il proprio apporto per trovare soluzioni che possano portare ad un rinnovamento proficuo  in materia di immigrazione”.

Apprezzabile è stato anche il contributo dell’ Amministrazione comunale di Tricase, nella persona dell’assessore alla Cultura, Nunzio Dell’Abate, e della Provincia di Lecce nella persona dell’ assessore alle politiche giovanili, Bruno Ciccarese.L’assessore Dell’ Abate ha ricordato don Tonino bello, il sacerdote della solidarietà che invitava i fedeli a credere ai propri sogni – specie quelli ad occhi aperti , mentre l’ assessore Ciccarese ha sottolineato che sono proprio i cittadini migranti i primi a credere nei sogni con la speranza nella propria valigia.

L’ evento è stato fortemente voluto dal MNC – Movimento Nazionale Nuovi Cittadini, movimento nato per occuparsi dell’importanza sociale della persona, in quanto essere umano nella sua accezione più ampia, ed è stato fondato per risvegliare le coscienze assopite dell’opinione pubblica riguardo queste tematiche. Il progetto “Il pensiero MNC”, partito con una prima tappa salentina, ha, insomma, come obiettivo la promozione e la diffusione dell’editoria che vede protagonisti, sia come autori che come editori, i “Nuovi Cittadini”, pensatori multietnici e multiculturali.L’evento è stato promosso, inoltre, nell’ambito del Progetto “Ripartiamo da noi”, percorso di cui è Capofila Integra onlus e che è volto a diffondere la cultura d’impresa tra i giovani per favorire l’occupazione.