Stranieri in lista? solo professionisti, gli altri aspettano

klodiana cuka

L’Italia multietnica? A guardare “ i nuovi italiani” in corsa per le regionali, non sembrerebbe proprio. Qualcuno li chiama candidati di colore altri candidati di origine straniera, ma al di là dei distinguo nominalistici il dato certo, è che la loro presenza nelle liste dei candidati è davvero minimo, mentre sul tema immigrazione i richiami sono solo sporadici.

Basta scorrere le liste dei big: nei listini oltre a un Marco, un Giovanni, di nomi stranieri neanche l’ombra. Se non per qualche eccezione. Nella lista di Filippo Penati, che corre per il PD alla presidenza  della Lombardia, c’è Joseph Negreanu, 62 anni chirurgo plastico, nato in Romania, è a Milano nel 1969. Dal 2005 ricopre l’incarico di Direttore Scientifico del Gruppo di Lavoro presso l’assessorato alla Sanità della regione. Lui è la perfetta rappresentanza dell’immigrato di successo. E quando parla della sua investitura politica, non cade nella trappola del “candidato immigrato”, si smarca subito parlando del “professionista di origine straniere che ha deciso di attivarsi in politica già da 5 anni, con un’ esperienza professionale messa a disposizione della politica . Quando mi hanno chiamato – sottolinea – è  stato per la mia professionalità e per l’apporto che ho maturato con la mia esperienza nell’ambito della sanità ”. Insomma sotto l’etichetta dell’immigrato in politica, non ci sta proprio Joseph Negreanu, anche se poi riconosce che “ se oltre alla mia esperienza professionale servirà anche quella personale, vorrà dire che metterò a disposizione anche questa ”

Eccezioni a parte, per trovare i nomi stranieri, bisogna cercarli nelle liste di appoggio e nelle liste provinciali. Destra, sinistra o centro, qui puoi trovare sempre qualcuno che ci crede e prova a mettersi in gioco, forse consapevole che i tempi per una candidatura nei listini dei “ vincenti” non sono ancora maturi.

Qualche esempio? Klodiana Cuka, albanese di origine, è  candidata al consiglio regionale con“ la Puglia prima di tutto”, lista di centro-destra.

“Per la mia storia-scrive nella sua lettera aperta Klodiana- per il mio impegno a favore dell’integrazione, mi è stato chiesto di candidarmi alle elezioni regionali 2010. Sempre nel Mezzogiorno, in corsa al consiglio regionale della Campagna con un’altra lista di centro-destra “ Noi Sud; Libertà e autonomia” c’è invece il professore e scrittore di origine irachena Malik  Abrah.

In Toscana con L’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, è in corsa Thierry Abon Avi, della Costa d’Avorio. Altri nomi si trovano anche in altre liste ma la caratteristica principale per queste candidature non cambia: conta solo essere un “ immigrato di successo”.

Nelle diverse presentazioni, dopo qualche cenno ai temi dell’immigrazione e alle problematiche dell’integrazione, arrivano subito i riferimenti alle esperienze professionali e personali; quasi a volersi smarcare dell’etichetta di immigrato per qualificarsi come “ nuovo italiano”.

Dietro questa bassissima partecipazione alle elezioni regionali non ci sono solo i “ tempi poco maturi”, naturalmente. Gli immigrati ancora oggi non hanno diritti politici: niente voto amministrativo e partecipazione, che è possibile solo dopo 10 anni di residenza con l’acquisizione della cittadinanza. Insomma, finché non si ridurranno i tempi per l’acquisizione della cittadinanza, per i 285mila “nuovi cittadini” divenuti tali dal 1980 ad oggi, sarà difficile spostare l’ago della bilancia nella politica italiana.

Fonte: ilsole24ore.com