La Kater I Rades diventa monumento all’Umanità Migrante. L’inaugurazione il 29 gennaio 2012 a Otranto.

l approdo opera all umanit migrante la kat r i rad s il relitto che diventa opera d arte per non dimenticare
La nave, emblema degli sbarchi albanesi in Italia, salvata pochi mesi fa dalla demolizione grazie all’intervento di Klodiana Cuka Presidente di Integra Onlus diviene un’opera d’arte grazie al grande artista greco Costantino Varotsos e ad altri giovani artisti provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo, tra cui anche due di origine albanese, selezionati lo scorso ottobre in occasione della Biennale Giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo a Salonicco.
La Kater I Rades si trasforma quindi in monumento che prenderà il nome di Approdo – opera all’umanità migrante.

Klodiana Cuka ricorda che la Kat?r I Rad?s era destinata alla rottamazione e sulla vicenda sarebbe calato il silenzio – forse l’oblio – su un triste evento della nostra storia. E’ così intervenuta l’associazione Integra, nella figura della sua Presidente che l’estate scorsa fa ha espresso tempestivamente il desiderio di occuparsi personalmente del recupero del relitto. E’ stata così avviata la procedura di recupero partendo con una lettera indirizzata al Sindaco di Otranto, Luciano Cariddi che subito, dimostrando grande sensibilità, ha comunicato la disponibilità ad accogliere il relitto.

“Da quel momento in tanti sono stati ad attivarsi per fare della nave che fu la tomba per tanti cittadini albanesi, un simbolo di umanità e solidarietà – afferma la Presidente Integra onlus – Oggi la Kater I Rades, affidata alla cura dell’arte che è per antonomasia amore e dedizione verso ciò che merita di essere esaltato nel ricordo, diviene monumento all’umanità migrante. Il progetto di recupero dimostra quanto il Salento non dimentichi i momenti più importanti, anche se tragici, della sua storia. E’ intenzione di Integra Onlus coinvolgendo soprattutto le famiglie di quei fratelli che trovarono la morte nelle acque di Otranto, celebrare ogni anno a Otranto il 28 Marzo come giorno della Memoria, affinché possano comprendere quanto la storia dell’Italia sia legata a doppio filo con la loro terra, un filo di rispetto e solidarietà”.

“Occorre comprendere davvero il senso di tanti sforzi per recuperare la Kater I Rades – conclude Klodiana Cuka – sforzi che non hanno una paternità se non quella dello spirito di servizio per il territorio e della volontà di non dimenticare”.